Davide Bonomi: il minerbese promessa del ciclismo
Davide Bonomi, classe 1987, terzo anno di scuola superiore a Legnago e una grande passione su cui concentrare la propria vita: il ciclismo.
Reuce dalla vittoria, a gennaio, di una importante gara a livello europeo e con oltre 90 trofei alle spalle, è tornato a casa, a Minerbe, dove continua ad allenarsi con la sua squadra, la Contri autozai della Val d’Illasi.
Davide, quando hai iniziato a correre, ad appassionarti al mondo della bicicletta ?
Ho iniziato a otto anni, vedendo il vicino, il signor Eminente, che mi ha trascinato per imitazione.
Ho iniziato a correre con la squadra della CAGE maglieria di Pressana, con cui sono rimasto per otto anni, fino al 2003, mentre da quest’anno sono passato nella categoria juniores, e quindi ho dovuto cambiare squadra, passando alla Contri.
Quando hai vinto la prima volta ?
La prima vittoria l’ho conquistata a San Massimo, a Verona, in una gara in cui sono arrivato primo nella categoria giovanissima. Era la prima vittoria nel mio primo anno di corsa.
E da allora le vittorie non sono mancate, a giudicare i numerosissimi trofei che riempiono la casa…
Non ho nemmeno tenuto più il conto di quanti sono tutti questi trofei che ho vinto.
Ma quali sono le principali gare che hai vinto nella tua carriere ?
Ho vinto parecchi campionati provinciali, cinque campionati regionali, anche a cronometro, un titolo italiano. Poi nel 2001 sono stato campione d’Italia nella categoria esordienti.
Sei andato a correre anche fuori d’Italia ?
Nel 2000 ho partecipato a una gara in Belgio con la nazionale e a gennaio di quest’anno ho vinto una gara a livello europeo.
Che tipo di allenamento fai per mantenerti in attività ?
Durante l’anno scolastico faccio tre ore di corsa due volte alla settimana, con la squadra o da solo, e la domenica c’è il ritrovo a Villafranca con la squadra per altre 4-5 ore di pedalata.
E’un attività molto impegnava, che occupa molto del mio tempo libero.
Cos’è che ti stimola a dedicare così tanto tempo e soprattutto così tanta passione al ciclismo ?
La cosa più positiva è riuscire vedere i propri limiti e cercare di migliorarsi, sia fisicamente che come persona.
E poi è importante il fatto di stare con gli altri, di socializzare, di formare una vera squadra.
Veniamo ai temi scottanti di attualità, come il doping, un problema per il ciclismo riportato agli onori della cronaca da recenti vicende. Tu cosa ne pensi di questo problema ?
E’ un problema certamente presente, anche in molti altri sport.
Io non faccio assolutamente uso di queste cose, in quanto nella squadra siamo molto e seriamente controllati.
Per i corridori professionisti giunti ad alto livello, sperando che tu possa in futuro raggiungerli, quali sono le ricompense economiche ?
Confrontati con i trenta miliardi a cui può arrivare un calciatore, un ciclista, che può sopportare sacrifici anche molto più duri può al massimo arrivare ai 5 miliardi.
Purtroppo il ciclismo è ancora uno sport non adeguatamente riconosciuto e remunerato, nonostante sia impegnativo e spesso più faticoso di tanti altri sport più seguiti e conosciuti dal pubblico.
Per concludere, qual è il tuo sogno per il futuro…
Il mio sogno è partecipare ai prossimi campionati mondiali a cronometro, che si terranno quest’anno proprio qui a Verona. C’è un commissario che sceglie i partecipanti in base ai risultati della stagione, e la mia speranza e proprio quella di essere scelto.
E allora, arrivederci alla prossima vittoria, e speriamo anche ai campionati mondiali, dove questa giovane promessa dello sport potrà farsi ancor più valere e conoscere al pubblico.
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