Minerbe: rissa al bar

Tre feriti è stato il bilancio, che poteva essere molto più grave, di una rissa scoppiata ieri sera a Minerbe, sotto la loggia del bar Centrale del paese. E'piena notte quando un gruppo di extracomunitari di origine marocchina, cinque giovani ubriachi, si trova a scontrarsi con un altro gruppo di giovani, in piazza per il sabato sera. Il tutto a difesa di una delle bariste, colpita alla spalla da una spranga di ferro raccolta dal vicino cantiere della chiesa parrocchiale, colpevole insieme al titolare del bar di aver allontanato il gruppo di extracomunitari per non servire altri alcolici a persone già visibilmente ubriache e pericolose per gli altri clienti. Di qui la rissa con i giovani minerbesi, di cui un altro colpito alle mani con una bottiglia di vetro, con una prognosi di 15 giorni. A questo punto l'intervento dei carabinieri della vicina stazione sembrava aver riappacificato la situazione, fino a quando il gruppo di extracomunitari non si è ripresentato sulla piazza del paese lanciando altre bottiglie in vetro da un vicino cassonetto. Quindi di nuovo l'intervento dei carabinieri ed una denuncia nei confronti dei cinque per ubriachezza molestia e lesioni. La rissa arriva alla fine di una serie di eventi e polemiche che hanno visto come oggetto gli immigrati stranieri, sempre più numerosi nella pianura veronese, e che in molti casi faticano ad integrarsi con la popolazione locale. Di poche settimane fa era la notizia di un ragazzo sempre di Minerbe che si era ritrovato con il setto nasale rotto, colpito da un coetaneo extracomunitario, che cercava di farsi portare dal primo una birra. Aspre polemiche si erano sollevate anche a Legnago e Bovolone, dove addirittura i commercianti evitano di servire alcolici agli immigrati dopo il tramonto. Una situazione tesa, per la quale le autorità locali richiedono una partecipazione più attiva delle forze dell'ordine, per evitare il ripetersi di eventi che diventano purtroppo sempre più frequenti in quelli che una volta erano tranquilli paesi di pianura.